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Situazione dell’amministrazione comunale di Lucca: vera priorita' riscrivere le regole.

Di Piero Angelini.

Una vicenda, quella dello scontro tra Pera e Fazzi, che ogni giorno si arricchisce di fatti nuovi. A me francamente preoccupa vedere tanti illustri personaggi, da Pera a Bondi, da Verdini a Casini, sospendere la trattazione degli affari di stato, per occuparsi, e in che modo, delle vicende del comune di Lucca.

Non capisco, innanzitutto, perché il presidente Pera sia rimasto tanto amareggiato per il rimprovero ( sia pure rivoltogli in modo sgradevole da Fazzi) di essersi occupato della vendita delle quote Gesam.
Io, ai miei tempi, di fronte ad un tal rimprovero, non mi sarei affatto offeso ed avrei risposto a brutto muso di avere il dovere di occuparmi delle questioni politiche e amministrative della mia città e del mio collegio.
Se il Presidente Pera non si è occupato della Gesam, dunque, ha fatto male. Se se ne fosse occupato, avrebbe subito capito che ciò che non funziona nel governo della città non è il fatto specifico che il sindaco decida sulla vendita delle quote Gesam alla Thulga; ma il fatto più generale e più grave che il sindaco, con il suo potere personale e riservato, può decidere a suo piacere, senza sentire alcuno, sulle scelte strategiche dell’amministrazione comunale; infatti, quanto detto, non vale soltanto per la Gesam, ma per tutte le altre società del comune, le cui partecipazioni azionarie sono state sequestrate al Consiglio e collocate nella Holding.

Ritengo dunque che il Presidente Pera dovrebbe convincersi, che, anche dal suo punto di vista, la vera priorità oggi a Lucca non é quella di cacciare Fazzi; con il rischio magari che qualcuno, domani, di destra o di sinistra, ne possa ripercorrere la strada ; ma quello di porre mano alla riscrittura di regole certe, che ridiano al Consiglio comunale ( e di riflesso alla città) innanzitutto un’adeguata informazione sulla cosa pubblica, in secondo luogo una competenza piena ed assoluta sulla definizione degli obiettivi strategici e sul controllo delle società del Comune, chiamate ad occuparsi oggi non solo dei servizi, ma, anche, dei diritti dei cittadini ( come la società, proposta, sulla gestione e riscossione delle entrate del comune).
In tal modo, il potere arbitrario del sindaco, che tanto ha disturbato Pera, in questa ed in altre circostanze, verrebbe adeguatamente limitato e riformato.

Per quanto riguarda l’ opposizione, essa manifesta una voglia irrefrenabile di andare ad elezioni anticipate. Una tentazione comprensibile, dopo tanti anni di frustrazione politica; ma, oggettivamente, è una scelta che risparmia a Forza Italia lo sforzo di affrontare e pagare per le sue contraddizioni e le concede il diritto di fissare l’agenda politica del rinnovo.
Certamente se Forza Italia presenta una mozione di sfiducia al sindaco Fazzi e trova il sostegno di tutti o alcuni dei suoi alleati, non si può non andare prima o poi ad elezioni anticipate. Ma il centro sinistra, a mio avviso, dovrebbe verificare bene, se , a certe condizioni ( per es. se aumentasse significativamente l’adesione al nuovo gruppo interpartitico, di consiglieri di maggioranza, che si batte anch’esso prioritariamente per nuove regole), non fosse più opportuno anche per lui, andare ad elezioni, dopo che il consiglio comunale fosse riuscito a riformare, nel senso detto, le regole del suo funzionamento, delle sue competenze, della informazione e della partecipazione della cittadinanza.

Lucca, 5 novembre 2005

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