logo Fucinaidee

Riconquistiamo la politica... e gli elettori

Di Gianfranco Battaglia.

Quando il Senatore Nedo Poli, nonche' Segretario regionale dell'UDC, ha fatto l'intervento apparso nella cronaca lucchese dei giornali alcuni giorni or sono, se devo dire la verita' sono rimasto piacevolmente sorpreso dal contenuto poiche', a mio avviso, ha centrato in pieno il nocciolo del problema: questa classe dirigente che governa la Casa della liberta' in Toscana, ed in particolar modo nella lucchesia, ha fallito in pieno in questi anni.

Queste cose, da modesto responsabile di un organismo comunale di un partito della coalizione, le avevo dette alla stampa quindici mesi or sono: allora ci furono polemiche a non finire per questa mia uscita.

Ma il tempo e' galantuomo, i fatti e i risultati si giudicano da soli...
Quello pero' che risulta sinceramente sconcertante, e' che nell'attuale fase politica si applica il teorema della legge inversamente proporzionale: quanto piu' si perde, piu' si acclama e si consolidano i vertici dei partiti.

A livello toscano abbiamo perso tre capoluoghi di provincia, nell'elezioni regionali abbiamo ottenuto il minimo storico, il 33%, un sussulto, e nuovamente sconfitti, abbiamo perso il comune di Capannori, la presidenza della Conferenza dei sindaci, abbiamo perso nettamente l'elezioni per l'Amministrazione provinciale (37%) e per ultimo capolavoro sul comune di Lucca, l'unico comune capoluogo rimasto alla Casa della liberta' in Toscana, abbiamo compiuto una Waterloo politico.

Eppure dal 2001 sino a pochi mesi fa Lucca aveva un Presidente del Senato e un Ministro dell'ambiente, un sottosegretario alla difesa e la maggioranza nel comune capoluogo.
Se a suo tempo le "vecchie glorie politiche lucchesi" avessero avuto un potere del genere, penso che i consensi raggiunti potevano oscillare dal 60 al 70%.

Defenestrare e' una parola brutta, ma avvicendare era e deve rimanere una cosa normale in politica. Nella DC l'alternanza dei segretari nazionali e provinciali dava slancio e forza al partito, contribuiva a ricercare gli equilibri fra le varie sue anime, stimolava la ricerca continua del consenso sul territorio per ottenere la maggioranza negli organismi.
Oggi nessuno viene messo in discussione a livello di vertice, anche se i risultati sono negativi. Abbiamo preso ad esempio e criticato Berlusconi che rappresenta l'incarnazione del potere, ma di piccoli Berlusconi ce ne sono tanti... E in tutti i partiti.

Io credo che prima o poi, se non si vuole restare per decenni all'opposizione, andranno ricercati gli strumenti per il ricambio della classe politica.

L'altro errore imperdonabile, commesso dai vertici della Casa della liberta', e' stato di aver deciso le candidature nell'Amministrazioni locali da Roma, trascurando il territorio e gli organismi locali dei partiti, con imposizioni talvolta cervellotiche, prive di un minimo di logica.
I risultati si vedono. L'ottanta per cento delle amministrazioni provinciali e comunali e' in mano al centrosinistra.

Qualcosa vorrei dire anche del mio partito: l'UDC che, ormai da qualche anno, vive nell'orbita di Forza Italia.
Ogni tanto qualche gemito, qualche sussulto: sembra che inizi un nuovo percorso e.... poi si ritorna nella strada maestra di subalternita'.

Ecco perche' ho apprezzato l'intervento del Senatore Poli, purche' non ci si fermi alle intenzioni che, come si sa, sono cosa diversa dalle realizzazioni.

non si tratta di avere il coraggio di andare da soli, come dicono i responsabili dell'UDEUR. Occorre favorire il consolidamento della consapevolezza, da parte di tutti gli alleati di coalizione, che occorre cambiare metodi e sistemi, di aprire le porte a nuovi consensi in vista della formazione di un'ampia convergenza, gia' a partire dalle elezioni del comune di Lucca: una convergenza che oltrepassi i tradizionali confini della Casa delle liberta'.

Ma anche l'UDC deve trovare al proprio interno un'assetto organizzativo e politico piu' partecipativo.
Diciamo francamente che e' un partito bloccato Da anni da due leader, Poli Nedo e Del Carlo Giuseppe: il primo Segretario Regionale ora Senatore, il secondo Presidente Regionale del partito, consigliere regionale, Segretario provinciale.

Poli Nedo mi sembra piu' disponibile al dialogo ed alla partecipazione; Del Carlo e' un altro piccolo Berlusconi che ha concentrato su di se', occupandoli, tutti gli spazi del partito: politici/organizzativi/logistici.
Il partito in siffatta maniera non crescera' mai: probabilmente e' quello che si vuole.

E' auspicabile, con i prossimi congressi, che si affermi una maggiore pluralita' di funzioni, distinguendo fra cariche elettive e cariche politiche, riaffermando, nel contempo, concretamente la funzionalita' degli organismi di base e la loro autonomia politica e operativa che gli attribuisce lo statuto del partito nell'ambito, ovviamente, del rispetto dei suoi indirizzi politici generali.

Sono questi, alcuni presupposti fondamentali per riconquistare il territorio, per riattivare il confronto con i cittadini, la societa' civile, le associazioni: in buona sostanza per riappropriarsi di una funzione che ha caratterizzato per alcuni decenni un grande partito, da cui l'UDC trae le proprie origini.

Il verticismo ormai e' un male comune in tutti i partiti, specialmente nel centrodestra, ove le decisioni sono affidate ad una stretta oligarchia.
O prendere o lasciare...

Cosi' si gettano le basi per il dilagare dell'indifferenza e dell'assenteismo dalla partecipazione alla vita politica, anche nella forma della partecipazione al voto: le percentuali delle ultime amministrative ne costituiscono eloquente testimonianza.

Concludo.
Per riconquistare il consenso perduto degli elettori, anzi per ampliarlo, occorre creare le condizioni per un nuovo coinvolgimento della societa' civile tanto nelle scelte programmatiche, tanto nella individuazione della classe politica che sara' chiamata ad attuarle.

Lucca, 3 agosto 2006
Gianfranco Battaglia

Torna all'indice dei documenti
Torna alla prima pagina